Palazzo Fagnani_restauro - Mario Gentili Architetto

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Palazzo Fagnani_restauro

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RELAZIONE STORICA
Sul lato destro di Piazza Roma sorge il Palazzo dei conti Fagnani, edificato agli inizi del XVII secolo coevo al Palazzo Comunale, progettato con tutta probabilità dall’architetto urbinate Muzio Oddi.1
Nella cartografia storica di Senigallia il palazzo Fagnani ed il palazzo Comunale compaiono per la prima volta  nella mappa del 1664 (Fig.1).
La realizzazione del palazzo fu interrotta per una lite durata molti anni fra la famiglia Fagnani e gli amministratori del Municipio. I due contendenti si litigavano la proprietà del terreno sul quale sorgevano i due fabbricati; la conclusione fu che il Palazzo del Comune non poté essere continuato, mentre per palazzo Fagnani restò sospeso il completamento del lato che prospetta il Municipio.2
Il palazzo nel corso degli anni non è stato soggetto a modifiche rispetto al suo assetto originario e non ha subito rilevanti danneggiamenti a seguito degli eventi sismici del dopoguerra. Le uniche modifiche riguardano la divisione in tanti lotti per dar luogo all’asta pubblica avvenuta nel novembre del 1882.
Palazzo Fagnani presenta un’ampia facciata, al centro della quale due eleganti colonne sostengono il balcone che incornicia un grande arco, sotto il quale si apre la porta principale di ingresso, che avrebbe dovuto dare accesso al cortile e alla scala d’onore, mai costruita per difetto finanziario dei proprietari.
Accanto alla porta principale sono presenti tre porte per lato, di cui quella centrale più piccola è l’ingresso alla scala secondaria o di servizio, che nella mancanza della gran scala serve da accesso ai diversi livelli del palazzo. Dal piano terreno si sale al piano di mezzanino con sei finestre in facciata, tre da ciascun lato delle colonne del balcone e tre piccole finestre danno luce alle stanze sotto il balcone.
Sopra al mezzanino si trova una serie di camere grandi che erano state destinate a formare il piano nobile, con ampie finestre in facciata, tra cui la più decorata che da accesso al balcone. Il terzo ed ultimo piano presenta in facciata lo stesso numero di finestre, della medesima dimensione di quelle del piano nobile.
La facciata su Corso II Giugno conserva le stesse linee e le stesse disposizioni delle finestre e delle porte della facciata su piazza Roma. Dal lato di via Fagnani si nota la mancanza di decorazioni e l’irregolarità di porte e finestre, a causa della lite con il Municipio.
Tutti gli ornamenti, il portale principale con le colonne ed il balcone, gli stipiti delle porte e le cornici delle finestre, sono realizzate in pietra d’Istria.
Non c’è riscontro in nessuna parte della facciata dello stemma della famiglia Fagnani, venne infatti distrutto sul finire del XVIII secolo dai rivoluzionari. Lo stemma della famiglia presentava tre bande d’oro su campo azzurro, in capo allo scudo tre gigli d’oro su campo azzurro, lo stemma del Re di Francia per mostrare i privilegi concessi da quei sovrani.
Una documentazione di palazzo Fagnani della fine del 1800 sono il quadro di Piazza Roma del pittore senigalliese Federico Santini, presente nella Sala del Consiglio Comunale di Senigallia (Fig. 2) ed una foto dei primi del ‘900 (Fig.3).


Fig. 2 - Rappresentazione di Piazza Roma fine 800 – Sala del Consiglio Comunale di Senigallia.


Fig. 3 - Foto di Piazza Roma nel 1920

NOTE:
1- Tratto da “Senigallia” di Marinella Bonvini Mazzanti pag 128.
2- Tratto da “La famiglia Fagnani” di Lorenzo Grottanelli, 1906.

l Palazzo dei conti Fagnani fu edificato agli inizi del XVII secolo, progettato con tutta probabilità dall’architetto urbinate Muzio Oddi.
Nella cartografia storica di Senigallia il palazzo Fagnani ed il palazzo Comunale compaiono per la prima volta  nella mappa del 1664.
La realizzazione del palazzo fu interrotta per una lite durata molti anni fra la famiglia Fagnani e gli amministratori del Municipio. I due contendenti si litigavano la proprietà del terreno sul quale sorgevano i due fabbricati; la conclusione fu che la costruzione del Palazzo Comunale non poté essere continuata, mentre per palazzo Fagnani restò sospeso il completamento del lato che prospetta il Municipio: le decorazioni sulla facciata di via Fagnani non vennero mai realizzate.
Il palazzo nel corso degli anni non è stato soggetto a modifiche rispetto al suo assetto originario e non ha subito rilevanti danneggiamenti a seguito degli eventi sismici del dopoguerra. Le uniche modifiche riguardano la divisione in tanti lotti per dar luogo all’asta pubblica avvenuta nel novembre del 1882.
Palazzo Fagnani presenta un’ampia facciata, al centro della quale due eleganti colonne sostengono il balcone che incornicia un grande arco, sotto il quale si apriva la porta principale di ingresso, che avrebbe dovuto dare accesso al cortile e alla scala d’onore, mai costruita per difetto finanziario dei proprietari.
Accanto alla porta principale sono presenti tre porte per lato, di cui quella centrale più piccola è l’ingresso alla scala secondaria o di servizio, che nella mancanza della gran scala serve da accesso ai diversi livelli del palazzo. Dal piano terreno si sale al piano di mezzanino con sei finestre in facciata, tre da ciascun lato delle colonne del balcone e tre piccole finestre danno luce alle stanze sotto il balcone.
Sopra al mezzanino si trova una serie di camere grandi che erano state destinate a formare il piano nobile, con ampie finestre in facciata, tra cui la più decorata che da accesso al balcone. Il terzo ed ultimo piano presenta in facciata lo stesso numero di finestre, della medesima dimensione di quelle del piano nobile.
La facciata su Corso II Giugno conserva le stesse linee e le stesse disposizioni delle finestre e delle porte della facciata su piazza Roma. Dal lato di via Fagnani si nota la mancanza di decorazioni e l’irregolarità di porte e finestre, a causa della lite con il Municipio.
Tutti gli ornamenti, il portale principale con le colonne ed il balcone, gli stipiti delle porte e le cornici delle finestre, sono realizzate in pietra d’Istria.
Non c’è riscontro in nessuna parte della facciata dello stemma della famiglia Fagnani, venne infatti distrutto sul finire del XVIII secolo dai rivoluzionari. Lo stemma della famiglia presentava tre bande d’oro su campo azzurro, in capo allo scudo tre gigli d’oro su campo azzurro, lo stemma del Re di Francia per mostrare i privilegi concessi da quei sovrani. (Lorenzo Grottanelli: “La Famiglia Fagnani di Senigallia” Uffici della Rassegna Nazionale, 1906 Firenze)
Una documentazione di palazzo Fagnani della fine del 1800 e’ il quadro di Piazza Roma del pittore senigalliese Federico Santini, presente nella Sala del Consiglio Comunale di Senigallia, da cui si rileva come le facciate fossero originariamente intonacate con una velatura di calce colorata in pasta, chiamata sagramatura.
l Palazzo dei conti Fagnani fu edificato agli inizi del XVII secolo, progettato con tutta probabilità dall’architetto urbinate Muzio Oddi.
Nella cartografia storica di Senigallia il palazzo Fagnani ed il palazzo Comunale compaiono per la prima volta  nella mappa del 1664.
La realizzazione del palazzo fu interrotta per una lite durata molti anni fra la famiglia Fagnani e gli amministratori del Municipio. I due contendenti si litigavano la proprietà del terreno sul quale sorgevano i due fabbricati; la conclusione fu che la costruzione del Palazzo Comunale non poté essere continuata, mentre per palazzo Fagnani restò sospeso il completamento del lato che prospetta il Municipio: le decorazioni sulla facciata di via Fagnani non vennero mai realizzate.
Il palazzo nel corso degli anni non è stato soggetto a modifiche rispetto al suo assetto originario e non ha subito rilevanti danneggiamenti a seguito degli eventi sismici del dopoguerra. Le uniche modifiche riguardano la divisione in tanti lotti per dar luogo all’asta pubblica avvenuta nel novembre del 1882.
Palazzo Fagnani presenta un’ampia facciata, al centro della quale due eleganti colonne sostengono il balcone che incornicia un grande arco, sotto il quale si apriva la porta principale di ingresso, che avrebbe dovuto dare accesso al cortile e alla scala d’onore, mai costruita per difetto finanziario dei proprietari.
Accanto alla porta principale sono presenti tre porte per lato, di cui quella centrale più piccola è l’ingresso alla scala secondaria o di servizio, che nella mancanza della gran scala serve da accesso ai diversi livelli del palazzo. Dal piano terreno si sale al piano di mezzanino con sei finestre in facciata, tre da ciascun lato delle colonne del balcone e tre piccole finestre danno luce alle stanze sotto il balcone.
Sopra al mezzanino si trova una serie di camere grandi che erano state destinate a formare il piano nobile, con ampie finestre in facciata, tra cui la più decorata che da accesso al balcone. Il terzo ed ultimo piano presenta in facciata lo stesso numero di finestre, della medesima dimensione di quelle del piano nobile.
La facciata su Corso II Giugno conserva le stesse linee e le stesse disposizioni delle finestre e delle porte della facciata su piazza Roma. Dal lato di via Fagnani si nota la mancanza di decorazioni e l’irregolarità di porte e finestre, a causa della lite con il Municipio.
Tutti gli ornamenti, il portale principale con le colonne ed il balcone, gli stipiti delle porte e le cornici delle finestre, sono realizzate in pietra d’Istria.
Non c’è riscontro in nessuna parte della facciata dello stemma della famiglia Fagnani, venne infatti distrutto sul finire del XVIII secolo dai rivoluzionari. Lo stemma della famiglia presentava tre bande d’oro su campo azzurro, in capo allo scudo tre gigli d’oro su campo azzurro, lo stemma del Re di Francia per mostrare i privilegi concessi da quei sovrani. (Lorenzo Grottanelli: “La Famiglia Fagnani di Senigallia” Uffici della Rassegna Nazionale, 1906 Firenze)
Una documentazione di palazzo Fagnani della fine del 1800 e’ il quadro di Piazza Roma del pittore senigalliese Federico Santini, presente nella Sala del Consiglio Comunale di Senigallia, da cui si rileva come le facciate fossero originariamente intonacate con una velatura di calce colorata in pasta, chiamata sagramatura.

 
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